giovedì 30 giugno 2011

FOTOGRAFIA E IDENTITA' MEDITERRANEA di Antonella Pierno

E' un dato in continua crescita quello che vede la fotografia occupare una posizione preminente nella produzione  e nella ricerca artistica contemporanea, e al ruolo degli autori è affidato il compito di sperimentare e confrontare nuove strade per l'uso del linguaggio più diffuso del pianeta.
La fotografia ha, com'è noto, una valenza comunicativa universale che ha determinato una fruizione a più livelli, e con un tempismo formidabile, si è affermata nella sua funzione mediatica diventando  la risposta immediata a qualsiasi richiesta: dai social network  ai motori di ricerca più diffusi, l'icona fotografica è la chiave di accesso per l'identificazione del soggetto o per la ricerca delle tematiche più varie. Infine, come per tutte le  strutture narrative, il suo utilizzo implica  la necessità di convergere in alcuni campi o generi prettamente legati all'evoluzione di un modello iconografico, sul termine  che ci consegna il dato mnemonico.
Dati questi elementi di base è necessario aggiungere un ulteriore riflessione sulla dimensione di mediterraneità che si vuole affrontare in questa occasione e che propone la stesura di un tessuto su cui si potranno collocare autori afferenti a questa condizione concettuale.
Esiste una identità mediterranea probabilmente  in un immaginario collettivo, frutto a sua volta di definizioni e di margini costruiti per indurre la parte più libera della conoscenza, la visione, a rintracciare una logica descrittiva, ad una certezza delle proprie origini.
Così l'autore fotografo è indotto ad una presa di coscienza del proprio ruolo come protagonista di una scrittura in tempo reale di  un momento storico e di una svolta epocale in continuo divenire.
La struttura della visione fotografica  subisce sollecitazioni espressive in ogni possibile occasione di confronto tra la realtà, intesa come concreta, come superficie tangibile e riproducibile, e la resa eidetica ad essa conducibile, l'evocazione frutto di un ricordo, strascico della narrazione che in un istante ritorna.
Alla condizione di appartenenza all'identità Mediterranea è dedicata questo progetto che parte da Bari, nel mezzogiorno d'Italia, banchina ed attracco di una Europa che spesso sfugge a questo mare, quasi fosse un dettaglio in una carta geografica e non uno degli aspetti antropologici più rilevanti sul piano della morfologia di un intero continente, di una civiltà.
Questi autori rappresentano la loro identità iconografica, sviluppata attraverso la fotografia e portato all'interno di un disegno culturale connotato e consolidato, evidenziando fattori presenti nella  stessa poetica: si tratta di una lettura basata su parametri stilistici, elementi costanti in un atmosfera celebrata nel tempo dall'arte, e vissuta nel contemporaneo attraverso una dimensione di compresenza in un luogo attraverso la visione. 
Già l'ipotesi di una possibile definizione del termine mediterraneo trasporta verso scenari di complessi tumulti di incalzante attualità; il potere evocativo implicito nella parola ci offre spunti per il principio di una storia rivolta alla luce e all'orizzonte, allo studio di una figurazione fotografica che meglio di qualsiasi parola potrà contenere e trasmettere la forza espressiva di questa identità non solo simbolica.

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